La bellezza dell’eternità. Una bellezza straordinaria e letteralmente senza tempo quella che pervade le fotografie di Josef Koudelka in mostra al Forte di Bard fino al 3 maggio 2015. Le sale delle Cannoniere ospitano un lavoro fino ad oggi inedito in Italia dal titolo evocativo: “Vestiges 1991-2014”. Una sessantina di fotografie dedicate ad alcuni tra i più importanti, sebbene forse non comunemente noti, siti archeologici del Mediterraneo che ha richiesto a Koudelka, membro della prestigiosa Magnum Photos, un impegno durato oltre 20 anni.
E’ un viaggio dalle insolite emozioni quello in cui ci accompagna questo creativo fotografo nomade di origini ceche, affascinato dai gitani e dal cambio di orizzonti. Un viaggio lungo quelle sponde del Mediterraneo che, avvolte dal Mito, hanno visto il nascere della nostra civiltà.
SCATTI DI ETERNITÀ
Paesaggi del Mito, appunto. Paesaggi della Storia. Paesaggi che fissano un’epoca. Scatti di eternità che ci raccontano il fascino ancestrale di luoghi assoluti, unici.
Quelle imponenti colonne del tempio di Poseidone a Capo Sounio (Grecia) che quasi sembrano voler sfidare il mare e toccare il cielo; o le complesse geometrie del santuario di Apollo a Delfi, frammiste a rocce e ginestre. Le ariose prospettive colonnate di Apamea e Palmira (Siria), nitidi esempi di architettura ellenistica. L’eleganza inaspettata dei colonnati di Leptis Magna,Sabratha e Apollonia, in Libia.
Gli scenari maestosi del passato romano di Dougga (Tunisia) e di Timgad (Algeria); fino ad approdare sulle sponde anatoliche di Side (Turchia) passando dalle rosse gole della nabateaPetra (Giordania), scrigno di inimmaginabili tesori.
E l’Italia. Roma e la sua campagna dove le imponenti rovine si ergono nel mezzo di ariose solitudini. Un “rovinismo” fotografico comunque privo di malinconia, ma denso di suggestione. Un vero e proprio tributo ad un Passato glorioso, lontano ma sempre presente. Ha quasi il tocco del reportage lo scatto sui gradini dei Fori imperiali appena umidi per la rugiada nella luce ovattata del mattino; o quello che si concentra sui solchi impressi da secoli di passaggi sul basolato dell’Appia; fino alla struggente solitudine della Villa dei Quintilii.
VALLE D’AOSTA SENZA TEMPO
Per arrivare, poi, tra le montagne della Valle d’Aosta dove cogliere il segno di Roma in quei tagli nella roccia che hanno disegnato la strada delle Gallie e dove restare ammaliati dall’insospettabile ricchezza dell’antica Augusta Praetoria. Qui il maestro Koudelka ha realizzato uno shooting site specific dal quale sono scaturite due nuove immagini legate alle significative vestigia romane presenti nella regione alpina che sono ora entrati a far parte integrante del progetto Vestiges: la prima realizzata, appunto, lungo la Strada romana delle Gallie a Donnas, la seconda al Teatro Romano di Aosta. Il site specific intende anche essere un omaggio alle celebrazioni del bimillenario della morte dell’imperatore Augusto, fondatore diAugusta Praetoria nel 25 a.C..
AMMALIATI DAL MITO
Le voci degli uomini, degli dei e degli eroi riecheggiano tra queste rovine, perfette pur nella loro incompletezza, monumento di se stesse e di ciò che ancora rappresentano.
Viaggi di scoperta da fare e da rifare per vivere (e ri-vivere) la poesia e la magia, sempre diverse, di luoghi eterni ma mutevoli nello scorrere delle stagioni e nel variare della luce.
In mostra al Forte di Bard oltre sessanta fotografie di cui 22 panoramiche di grandissime dimensioni. Un allestimento che coniuga il minimalismo dell’approccio e del personale stile fotografico di Koudelka alla suggestiva sensazione di camminare realmente tra le rovine. La disposizione delle immagini rievoca un percorso alla scoperta di luoghi straordinari che Koudelka ha voluto immortalare per documentarne e promuoverne la bellezza, da vero maestro dell’immagine e del paesaggio quale è.
Alla costante ricerca di una luce migliore, di un’essenza diversa, di uno scorcio particolare, Koudelka trasmette tutta la sua ammirazione per le vestigia dell’antico, rivestite di una bellezza unica e senza tempo; una bellezza “che spinge a visitare quei luoghi molte volte”.
Stella
